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Scelta dei prodotti e salubrità degli ambienti

la qualità dei

Materiali

La scelta dei materiali da costruzione influisce sulla qualità, intesa non dal punto di vista estetico-formale ma relativa alla salubrità degli ambienti.

Come scegliere i materiali edilizi

Alla luce di queste brevi considerazioni sul possibile pericolo nell’utilizzo di materiali che contengono potenziali agenti inquinanti  esaminiamo gli aspetti che ci consentono una maggiore consapevolezza nella scelta dei materiali per i nostri ambienti.

E’ fondamentale scegliere materiali in relazione agli usi specifici e alle condizioni di esercizio dell’ambiente (temperatura e umidità).

Le temperature e la umidità alte possono favorire il rilascio di sostanze dannose da specifici materiali.

Ove possibile, evitare l’uso di materiali assorbenti in grado di innescare meccanismi di assorbimento e rilascio successivo.

Assicurarsi che i materiali impiegati siano stabili e durevoli e che consentano una manutenzione regolare. (Inserire immagine di posa di un collante)

Le modalità di posa influiscono sulla salubrità di un ambiente.

Studiare la scelta del materiale anche in relazione al fatto che eventualmente gli occupanti possano toccarlo di frequente e che le componenti siano facilmente pulibili senza l’uso eccessivo di materiali chimici. In particolare scegliere:

  • materiali a basse emissioni nocive,
  • tecniche di posa idonee (evitare l’uso smodato di collanti o usare collanti basso-emissivi),
  • trattamenti post-finitura poco inquinanti,
  • rispettare i tempi di maturazione e presa dei materiali prima di occupare gli spazi.

Non solo la scelta del materiale è importante in relazione alle emissività dello stesso ma anche le modalità di posa rappresentano un momento critico che può influire sulle capacità di emissione del materiale adoperato.

Esempio: impiegando prodotti di derivazione sintetica è consigliabile condizionare il prodotto prima dell’installazione per evitare che il prodotto arrivi sigillato in confezioni stagne e al momento della posa possa entrare a contatto con materiali assorbenti che possano rilasciare in futuro gli agenti inquinanti.

E’ preferibile inoltre:

  • utilizzare modalità di posa a secco, invece, che utilizzare collanti e adesivi di origine chimica,
  • scegliere prodotti certificati e testati e orientarsi su soluzioni che contrastino l’insorgenza di fenomeni inquinanti.


 
 

MATERIALI EDILI

L'edificio edile in quanto bane durevole necessita di materiali altamente resistenti.

Quadro Legislativo e Qualità dei Materiali

Le normative che fanno riferimento alla qualità dei materiali da costruzione per la tutela della salute e della sicurezza ambientale, sono qui di seguito richiamate. La Direttiva 89/106/CEE indica che un prodotto da costruzione può essere immesso sul mercato solo se nell’opera nella quale viene incorporato soddisfa uno, più o tutti i 6 requisiti essenziali che sono:

  • resistenza meccanica e stabilità,
  • sicurezza in caso di incendio,
  • igiene e salute,
  • sicurezza nell’impiego,
  • protezione contro i rumori ,
  • risparmio energetico.

Il terzo requisito (igiene e salute) fa riferimento agli aspetti che riguardano il controllo dell’inquinamento interno. Inoltre viene sottolineato, nel documento interpretativo emanato dal Consiglio Permanente della Direttiva in data 22 luglio 1993, che l’opera deve essere concepita e costruita in modo da non compromettere l’igiene o la salute degli occupanti o dei vicini e in particolare in modo da non provocare lo sviluppo di gas tossici, presenza nell’aria di particelle o gas pericolosi, emissioni di radiazioni pericolose, inquinamento e tossicità dell’acqua e del suolo, difetti nella eliminazione delle acque di scarico, di fumi e di rifiuti solidi o liquidi.

Esistono poi altre norme che individuano i materiali pericolosi per la salute e che quindi ne limitano o vietano la vendita (Direttiva 76/769/CEE) e che sono:

  • Fibre d’amianto: vietate in qualsiasi forma di impiego.
  • Carbonati di piombo e solfati di piombo: non sono ammessi come componenti delle vernici fatta eccezione per il restauro e manutenzione di edifici storici e opere d’arte.
  • Composti di mercurio e arsenico: non sono ammessi come sostanze e componenti di preparati destinati per la protezione del legno.
  • Pentaclorofenolo e i suoi sali: ammessi per la conservazione del legno in quantità inferiori allo 0,1%.
  • Cadmio: non può essere utilizzato, anche i suoi composti, nelle pitture nè come stabilizzatore di prodotti finiti fabbricati.
  • Preparati contenenti creosoto, olio di creosoto, catrame di carbone, olio di nafralene, olio di antracene, fenoli di catrame, creosoto dal legno: solitamente vengono impiegati per il trattamento del legno non possono essere mai impiegati per il trattamento di elementi decorativi all’interno di edifici e con alcune limitazioni, possono essere impiegati solo per usi professionali e industriali. 

Materiali Nocivi e Pericolosi

Fibre di amianto.

Alla luce dei danni causati dall'impiego diffuso di questo materiale e considerato il divieto assoluto di utilizzo, a livello internazionale, è opportuno dare alcune informazioni al riguardo.

L’amianto resiste al fuoco e al calore, all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura. Per queste caratteristiche, nello scorso secolo, veniva usato, come tessuto, per le tute ai Vigili del Fuoco. L’amianto, o asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa appartenente alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli.  E’ molto presente in natura e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.

La sua struttura fibrosa gli conferisce insieme una notevole resistenza meccanica e un'alta flessibilità, è facilmente filabile e può essere tessuto, è dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti, si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC). Per anni è stato considerato un materiale estremamente versatile a basso costo, con estese e svariate applicazioni industriali, edilizie e in prodotti di consumo. In tali prodotti, e applicazioni, le fibre possono essere libere o debolmente legate: si parla in questi casi di amianto friabile, oppure possono essere fortemente legate in una matrice stabile e solida (come il cemento-amianto o il vinil-amianto): si parla in questo caso di amianto in matrice compatta. La pericolosità dell’amianto consiste nella capacità che i materiali di amianto hanno di rilasciare fibre potenzialmente inalabili. La dimensione è quella della polvere comune. La polvere di amianto è visibile a occhio nudo solo in alcuni casi e con modalità particolari. Tale polvere viene emessa con facilità e in quantità molto abbondante in caso di amianto in matrice friabile in funzione dell’intensità del disturbo o della sollecitazione. E' il caso delle tegole ETERNIT e delle tubazioni in CEMENTO-AMIANTO, in passoto prodotti molto usati nel mercato edile.  Nel caso ETERNIT, l’amianto è mescolato al cemento, quindi la matrice è compatta, ma il cemento, a causa dei raggi ultravioletti provenienti dal sole, si disgrega facilmente, lasciando affiorare e rilasciando fibra nell’ambiente circostante. Le fibre di amianto vengono respirate dalle persone che vivono e lavorano nei dintorni di tali manufatti, penetrano nei polmoni.

I cittadini che vivono in prossimità di un manufatto contenente amianto, come, per esempio un tetto, possono correre dei rischi se vi è emissione di fibra. L’esposizione a fibre di amianto è associata a malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi). Esse insorgono dopo molti anni dall’esposizione: da 10 – 15 per l’asbestosi a  20 – 40 per il carcinoma polmonare e il mesotelioma. Il carcinoma polmonare si verifica anche per esposizioni a basse dosi. E' spiegato da queste esigenze di tutela sanitaria il DIVIETO ASSOLUTO dell'uso delle FIBRE di AMIANTO a qualunque titolo e per qualunque causa.




MATERIALI FIBROSI

Coperture in lastre ondulate in cemento-amianto tipo ETERNIT

MATERIALI FIBROSI

Tegole di copertura in cemento amianto

MATERIALI FIBROSI

Rifiuto speciale e pericoloso, derivante dalla rimozione di tegole in cemento amianto, abbandonato illegalmente

MATERIALI FIBROSI

Il degrado cementizio della lastra rende volatile la fibra di amianto che emette radiazioni nocive per almeno 70 anni dal taglio stesso della fibra

Mattoni Pieni

Realizzati già nel periodo dell'Impero Romano

Travetti tipo bausta

Prefabbricati per solai di tipo misto

Infisso con persiana a filo muro

Infisso esterno per vano finestre con persiana oscurante

Tegole per Tetti spioventi

Tegola in cotto, a coppo

Materiali da Costruzione.

I materiali da costruzione sono tutti quei materiali, naturali e/o artificiali, normalmente impiegati nei lavori per realizzare costruzioni edilizie e opere d'ingegneria civile.

Esistono vari tipi di materiali da costruzione, sia naturali, sia artificiali, a cui se ne sono aggiunti sempre di nuovi.

E' importante verificare in che modo la scelta dei materiali da costruzione influisce sulla qualità, intesa non dal punto di vista estetico-formale ma relativa alla salubrità degli ambienti

Nello specifico è importante che il costruttore e il progettista siano consapevoli dell’utilizzo dei materiali, affinchè possano contribuire a rendere l’Edificio un organismo in grado di rendere stabile e migliorare la qualità dell’aria degli ambienti che produce.

Tanti materiali emettono delle sostanze durante il loro ciclo vitale , in particolare i cosìdetti Composti Organici Volatili (COV), che sono degli inquinanti di natura chimica rilasciati da moltissimi materiali da costruzione.

In particolare, si riferiscono ai materiali per le finiture interne come vernici e adesivi, rivestimenti lignei, resilienti che contengono sostanze che vengono rilasciate negli ambienti e risultano tossiche per l’uomo.

Esistono diversi fattori in grado di influenzare il comportamento dei suddetti materiali per il rilascio dei Composti Organici Volatili:
  • temperatura,
  • umidità,
  • ricambi d’aria,
  • quantità di prodotto in relazione al volume dell’ambiente,
  • età e stato di conservazione del materiale,
  • condizioni di utilizzo e modalità di manutenzione e pulizia.

La temperatura e l’umidità influiscono sui processi di assorbimento e rilascio delle sostanze (che sono più elevati in presenza di alta umidità e temperatura) mentre i frequenti ricambi d’aria ne favoriscono la diluizione.

La quantità di prodotto in grado di rilasciare i composti è certamente un elemento rilevante così come l’età del materiale in relazione al suo stato di conservazione.

Gli effetti sulla salute

Gli inquinanti presenti negli ambienti interni possono provocare danni di diversa natura:

  • dall’acuirsi di episodi allergici ;
  • fino a patologie ben più gravi.

In realtà è molto difficile individuare quali siano gli inquinanti più nocivi poichè è solita una presenza concomitante di diversi agenti inquinanti che spesso non sono diretti ma risultanti di attività sinergiche tra materiali stessi.

In alcuni casi invece sono state riconosciute patologie derivanti da uno specifico agente inquinante indoor, come il radon, che genera processi tumorali ai polmoni se respirato costantemente poichè agisce sulle mucose polmonari.

Per la stragrande maggioranza di essi, quindi, non sono stati accertati sufficienti elementi per poterli definire cancerogeni.

Spesso, però, si hanno reazioni che si sviluppano attraverso una sintomatologia generica di malessere come mal di testa, bruciori cutanei che possono essere riferiti alla cosiddetta Sick Building Syndrome (SBS), ovvero la sindrome da edificio malato.

Costruzioni Ecosostenibili: i materiali

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